«Uma filosofia que não inclua a possibilidade de fazer adivinhações com grãos de café e não consiga explicar isso, não pode ser uma verdadeira filosofia» (G. Scholem) |
«Fernando Pessoa»
[entrada na Enciclopédia Filosófica italiana, Fondazione Centro Studi Filosofici di Gallarte, dir. Virgilio Melchiorre, Milano, Bompiani, 2006, vol. Nono, pp.8565-8566.]
Pessoa PESSOA, FERNANDO. – N. a Lisbona il 13 giu. 1888, morto ivi, dov’era vissuto, il 30 nov. 1935.
Pessoa è il maggior poeta portoghese del XX secolo.Pur non pubblicando in vita che i libri Mensagem (1934) e, in lingua inglese, 35 Sonnets (1918), Antinous (1918), English Poems I-II (1921), English Poems III (1921), e nonostante consegni il mistero della sua opera alla segretezza di un baule rinvenuto solo dopo la morte, egli scrive poesie e saggi letterari e filosofici in molte delle più autorevoli e polemiche riviste del tempo: «A Águia» – dove annuncia la venuta di un «Supra-Camões», un sommo poeta lusitano (A nova poesia portuguesa sociologicamente considerada, in «A Águia», 4, 1912, pp. 101-107) –, «Orpheu», «Exílio», «Centauro», «Portugal Futurista», «Athena», «Presença». Inoltre Pessoa prende parte ai dibattiti politico-letterari del Portogallo dei primi decenni del Novecento dando origine a correnti letterarie (intersezionismo, sensazionismo, paulísmo) e movimenti nazionalistici. Questi ultimi trovano la loro collocazione ideale nei versi del poema Mensagem dove si tematizza l’esistenza mitica di un’anima nazionale portoghese, quale origine e costituzione di quella nazione che porterà a compimento, nella ripresa della tradizione gioachimita, il quinto impero o impero della cultura.